Troppo spesso e sempre più frequentemente ci si trova ad immergersi in grandi conversazioni a senso unico, in cui la verità è che nessuno ascolta il parere di chi si trova di fronte, si pretende solo di imporsi sull' altro rendendo il dialogo nocivo e privo di costruttività.
Non fraintendete, sentirsi "sbagliati" non è sempre da elaborare come una catastrofe ma anzi, può aiutare a migliorarsi giorno per giorno.
Durante i miei viaggi mi sono dovuto relazionare con persone e modi di vivere lontani anni luce dalla nostra visione del mondo "corretta".
Più culture differenti si incontrano, più ci si dovrà confrontare con punti di vista diversi, più persone si incroceranno sulla propria strada e più si dovranno considerare pensieri ed opinioni discordanti dai propri schemi mentali.
È solo in quel momento, dopo aver assimilato una quantità essenziale di informazioni estranee ed a tratti incomprensibili rispetto ai propri ideali che ci si troverà davanti ad un bivio lungo il nostro percorso individuale:
Da una parte si potrà scegliere di tirare dritto, con i paraocchi, sulla via che già conosciamo alla perfezione, con la convinzione di essere abbastanza elevati per possedere la ragione assoluta, altrimenti si dovrà optare per la seconda via in cui saremo obbligati però a soffermarci e rivalutare il percorso intrapreso prima di rimetterci al passo.
"Dobbiamo abituarci all' idea: ai più importanti bivi della vita, non c'è segnaletica." Ernst Hemingway
Fermarsi è sicuramente la scelta più difficile, non è da tutti, bisogna essere abbastanza forti per affrontare le proprie convinzioni fondate su anni di routine e tradizioni, ma allo stesso tempo rimanere umili per poterle rimettere in gioco.
È proprio in quel frangente che, dopo essersi sentiti nell' errore per un momento, si migliora inevitabilmente... si smussano gli spigoli, ci si modella nella forma più gentile, rispettosa ed onesta di noi stessi.
È un percorso lungo, impervio e che spesso e volentieri dura un' intera vita... e che soprattutto non porta mai a un vero e proprio traguardo, perchè c'è sempre da imparare.
Per raggiungere un obiettivo non conta solo la destinazione, bisognerà tenere in considerazione anche il viaggio che si dovrà percorrere.
È proprio per questo motivo che ho trovato l' analogia tra il viaggio e la crescita personale (in questo contesto nasce nome e progetto di "Viaggiare per Crescere")
Bisogna saper valutare le "sconfitte", trarne il meglio da ognuna e tramutarle in qualcosa di nuovo, in insegnamenti che permetteranno di aggiungere al proprio bagaglio personale nuove consapevolezze, per trasformarci in esseri migliori.
"Viaggiare può farti sentire a volte sbagliato, ma è proprio sbagliando che si impara ed imparando si cresce. E finchè si viaggia non esiste età in cui si smette di crescere" David Luca
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